L’agnocasto

L’agnocasto è una pianta mediterranea e orientale. Può arrivare fino a 6 metri di altezza con foglie grandi e fiori simili a quelli della lavanda. Il suo profumo è simile a quello del pepe. Produce delle bacche commestibili molto simili al pepe nero. Fin dall’antica Grecia veniva usato come rimedio per trattare disturbi legati al ciclo mestruale.

La bacca dell’agnocasto contiene flavonoidi, oli essenziali e sostanze antinfiammatorie (non ci dilunghiamo troppo sullo scientifico) che sono contenute anche nell’artiglio del diavolo. Una integrazione di agnocasto può essere utile per la salute delle donne. L’estratto della pianta viene utilizzato per regolare il ciclo mestruale, per combattere i dolori premestruali e per combattere i sintomi della menopausa. Per sintomi della menopausa si intendono sia i dolori fisici e la disfunzione estrogenica ma anche i disturbi dell’umore.

L’agnocasto ha proprietà protettive nei confronto dei nervi e dei neuroni. Risulta essere efficace per migliorare i recettori degli estrogeni. Può essere di aiuto anche in caso di emicrania, atrofia dell’endometrio, invecchiamento femminile, stress e sindrome post menopausa. E’ molto utile per combattere le irregolarità del ciclo, soprattutto dopo l’interruzione della pillola.

L’agnocasto in un certo senso migliora la sessualità femminile, anche se un suo effetto è anche quello di diminuire la libido. Migliora le condizioni dell’apparato riproduttivo e migliora l’umore.

Uno studio recente dimostra come una assunzione adeguata di agnocasto incrementa le possibilità di rimanere incinta del 37%. Per una donna che vuole concepire questo può essere un ottimo integratore. E’ da evitare in caso di fibromi, endometriosi e cancro al seno. Anche in caso di gravidanza è meglio non assumere l’agnocasto anche se gli effetti collaterali negativi sono nulli. Ovviamente prima di assumere un integratore di questo tipo bisogna chiedere il parere al proprio medico.

Il dosaggio consigliato è di 20-40 mg al giorno.