Allenare la tattica

Allenare la tattica è spesso noioso per i ragazzi. Così come lo è allenare la parte fisica. Il compito di un allenatore è quello di insegnare (soprattutto ai più giovani), ovviamente allenare in vista di risultati sportivi e io aggiungo far divertire i ragazzi. Un ragazzo annoiato non sarà propenso a migliorare, un ragazzo annoiato non darà mai il 100%. Noi dobbiamo cercare di proporre le cose più utili e allenanti allo stesso tempo.

Non dobbiamo mettere in primo piano il divertimento trascurando l’utilità, non dobbiamo mettere in primo piano noi stessi trascurando i ragazzi. Dobbiamo essere intelligenti e capire che i protagonisti sono i ragazzi e dobbiamo dare il 100 % per loro. Se devo proporre un lavoro noioso lo farò, ma se posso proporre un esercizio divertente e utile allo stesso tempo lo farò.

La mia proposta per allenare la tattica

Non entro nel merito delle giocate tattiche, non è il mio compito. Vi riporto un esempio adattabile in molte situazioni. Anzichè fare 30 minuti di tattica possiamo proporre della tattica e nel mezzo proponiamo del divertimento e soprattutto una cosa utile, l’1vs1. Al fischio dell’allenatore i giocatori andranno a fare un 1vs1 palla meta con il proprio compagno, durata 30” (modificabile). Le aste delimitano il campo, i numeri rappresentano i campi, le coppie le abbiniamo in precedenza in modo che tutti al fischio sappiano cosa fare. In questo modo andiamo ad allenare questa abilità sempre più trascurata, andiamo a staccare la spina creando del divertimento e andiamo a toccare la parte fisica con un accenno di forza e di lavoro lattacido. Come sempre dobbiamo ragionare in base al lavoro fisico che vogliamo fare, in base al giorno della settimana e alla durata dell’esercitazione. Che giorno è oggi? Quanti 1vs1 proponiamo? Che tipo di tattica sto facendo fare? Perchè se il terzino lo mando 1000 volte al cross non so quanta energia avrà per fare l’1vs1, e se siamo a venerdì non posso proporre 15 duelli, altrimenti domenica il giocatore non sarà brillante.

Io suggerisco di proporre queste esercitazioni lontano dalla gara. Il venerdì possiamo mettere della rapidità di mezzo ma sempre dosando scatti e allunghi. Possiamo proporre la tattica con della tecnica oppure velocità, al fischio i calciatori scatteranno sulle aste. Metteremo dei riferimenti in modo che lo scatto sia della giusta distanza, dai 12 ai 18 metri. In questo caso il lavoro sarà fisico/tattico, non ci sarà la parte di divertimento ma guadagneremo tempo per fare altri lavori magari più tecnici e divertenti. La tattica si può fare anche il martedì, dove sta scritto che bisogna farla al venerdì? Il vantaggio di farla il martedì o mercoledì è appunto quello di poter inserire lavori fisici nel mezzo.

Il mio pensiero sul calcio italiano

Credo che molti allenatori allenino per se stessi, per dimostrare quanto siano bravi, per mettere in pratica un loro credo. Si dimenticano della crescita dei calciatori. Cosa manca in Italia calcisticamente? Non ci sono più campioni, non c’è fantasia ecc.. tutte cose dette e ridette, ma cosa facciamo per cambiare le cose? A mio avviso nulla, copiamo gli altri (e pure male) sul modo di giocare, che dovrebbe essere l’ultima cosa. Ci dimentichiamo di quello che c’è sotto, un iceberg enorme fatto da investimenti, strutture, competenze, mentalità. Gli altri vanno forte non tanto fisicamente, perchè le differenze non sono così marcate, ma mentalmente! Vanno in porta, devono fare gol, si buttano negli spazi, magari si muovono anche male a volte ma vanno, lasciano spazi e corrono. Noi? Noi dobbiamo fare lo schema provato in allenamento, dobbiamo fare la giocata provata schematizzata, dobbiamo tenere la posizione e muoverci come studiato in precedenza. Tutto parte anche da Coverciano, sono “tutti teorici” diceva qualcuno.

I ragazzi non giocano più per le strade, non giocano più nei cortili, stanno sempre al telefono, è vero ma questo è un problema di tutta Europa credo, quindi accantoniamo questo luogo comune (vero). Il nostro problema principale è proprio quello che nelle scuole calcio c’è molta incompetenza. Mettiamo gente non preparata ad allenare solo perchè lo fa gratis, oppure mettiamo ragazzi SUISM ad allenare anche se non hanno mai dato un calcio al pallone. Il mio pensiero è quello che dobbiamo investire su gente competente, così come una azienda sceglie il più bravo anche una società di calcio deve farlo. E poi dobbiamo essere un pochino più spensierati, il calcio è un gioco e deve rimanere tale. Ci va competenza, bisogna fare le cose giuste al momento giusto ma senza pressioni inutili.

Noi come allenatori e preparatori abbiamo il compito come detto prima di far divertire e insegnare. Non c’è più un ragazzo che prova l’1vs1, non c’è più un difensore che gode nel vincere un duello fisico, non c’è più un centrocampista che inventa, è solo colpa degli smartphone? Non credo. L’esercizio proposto serve proprio per dire: “Ehi va bene la tattica ma fate divertire questi ragazzi, fategli fare gli 1vs1, diamo intensità, guadagniamo tempo che poi dedicheremo al gioco!”