Yo-Yo test
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Lo yo-yo è il test che più si avvicina al contesto reale del calcio. Il giocatore deve correre 20m+20m con cambio di senso di marcia di 180°. Una classica navetta quindi. Deve seguire il segnale acustico. Questo segnale (un beep) indica il momento della partenza, del cambio di direzione (primi 20 metri) e di arrivo. La prestazione è misurata dalla distanza complessiva percorsa al momento dell’interruzione del test. I più organizzati riusciranno ad avere dei prelievi di sangue per vedere lattato e condizioni dell’atleta. Il test si interrompe quando l’atleta non riesce più a stare nel “beep” di arrivo. Il calciatore ha due tentativi consecutivi a disposizione, perché magari la prima volta non ha calcolato bene la velocità ma ne ha ancora.

Ci sono tre tipi diversi di Yo-Yo test. Il primo chiamato Yo-Yo Endurance Test non prevede alcun recupero, navetta continua. Il secondo chiamato Yo-Yo Intermittent Endurance Test prevede 5 secondi di recupero attivo dove l’atleta deve raggiungere il cono situato a 25 metri dalla linea di arrivo-partenza, per poi tornare sulla stessa linea in attesa della ripartenza (5 metri + 5 metri dunque di recupero attivo). Nei primi due test la velocità incrementa dopo ogni navetta di 0,5 km/h. Il terzo si chiama Intermittent Recovery Test, prevede la navetta 20m+20m con recupero di 10 secondi dopo ogni navetta. La velocità incrementa di 1 km/h dopo ogni navetta. Quest’ultimo test è più veritiero rispetto agli altri due. Abbiamo visto come nel calcio ci sono momenti di sforzo intenso alternati a recuperi brevi. Oltre a darci indicazioni sul lattato (per chi ha la possibilità) e sulla capacità di portare a termine l’esercizio, ci da una grande indicazione sulla capacità di recupero anaerobico. Come tutti i test fisici, anche lo yo-yo test va ripetuto nel corso della stagione.
Chi volesse approfondire l’argomento dei test fisici può comprare il libro: “I test di valutazione funzionale nel calcio“


