La santoreggia
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La santoreggia è una pianta che per molto tempo fu ritenuta uno stimolante psichico e fisico e anche un afrodisiaco. La santoreggia, o detta anche cerea, è presente nelle nostre regioni centrosettentrionali in collina e pianura. Viene spesso coltivata negli orti come pianta aromatica. E’ molto usata per il gradito aroma in gastronomia e profumeria.
Il fiore è a forma di campana alla base e poi si divide in cinque lobi rosati. Le foglie hanno un piccolo molto corto ma sono slanciate e lineari con peli ispidi sul dorso. Nell’uso medico ha virtù digestive. Per uso esterno la pianta viene usata come cicatrizzante, blandi antisettico e stimolante, utile nella pratica domestica per favorire la regressione di piccole afte della bocca e della gola.
Per aiutare la digestione consumare l’infuso di fiori, utile per le mucose boccali ulcerate e anche per il mal di gola. In alternativa si possono effettuare sciacqui e gargarismi. Si preparano anche bagni e pediluvi stimolanti per combattere la stanchezza, per purificare e deodorare. L’infuso sul cuoio capelluto migliora le condizioni del bulbo.
Mettendo 20 grammi di fiori di santoreggia in un litro d’acqua bollente otteniamo un infuso utile a migliorare la digestione, si consigliano 1-2 tazzine al giorno. Per fare sciacqui e gargarismi si consigliano 40 grammi di fiori in un litro d’acqua.