Motivazione, impegno e rispetto dei recuperi
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Avere la giusta motivazione è importante per raggiungere degli obiettivi. Senza di essa perderemo solo tempo. Nel fitness, nello sport, nella vita in genere. Per qualsiasi cosa è necessario avere la giusta motivazione e la giusta voglia.
La domanda è direttamente proporzionale all’offerta. Così, palestre e clientela seguono questa teoria classica. Il numero di clienti è sempre più alto, così il numero di palestre e personal trainer o presunti tali è sempre in crescita.
Che cosa spinge tutte queste persone a cimentarsi nel fitness? E’ solo una moda o effettivamente la massa si sta rendendo conto dell’importanza del movimento, ed in particolare dell’utilizzo di sovraccarichi?
Certamente la TV regala alla società un’immagine di uomo e donna ideale, che quasi impone il mantenersi in forma, in modo quasi ossessionato. Sui social le modelle e non solo, sfoggiano fisici mozzafiato, i ragazzi mostrano fisici scultorei con i relativi video dei loro allenamenti. E questo vedere gli altri e voler ben apparire la possiamo chiamare forse motivazione?
Le palestre si riempiono, ma sono pochi quelli che realmente si impegnano su tutti i fronti. Vedo molte persone che durano poco più di due mesi, persone che passeggiano, alcuni stanno al telefono, insomma sono pochi quelli che si allenano seriamente. La motivazione è la parola chiave, ma può avere diversi significati.
Dunque, prima di iscriversi in palestra bisogna avere la giusta motivazione. Bisogna guardarsi allo specchio e chiedersi se si è disposti a fare qualche piccolo sacrificio al fine di ottenere buoni risultati. Se la risposta è si, allora si può iniziare un percorso, altrimenti la strada per mollare sarebbe in discesa. La motivazione bisogna cercarla solo dentro di sè, non possiamo aspettare che sia il personal trainer a trovare chissà quale motivazione sperduta dentro di noi. Chi ha voglia e non ha fretta, sarà uno di quei pochi fisicati invidiati in spiaggia. Chi non ha voglia, rimarrà con le sue mille scuse, probabilmente sul divano a mangiare patatine.
La motivazione non sta solo nell’allenarsi e nel mangiare meglio rispetto a prima. Bisogna cambiare mentalità, è questa la parte difficile. Seguire un programma per del tempo non è difficile di per sè, basta trascinarsi in palestra e spingere. Quello che fa la differenza però è appunto la testa.
Quello che fa la differenza è l’andare a buttare la spazzatura senza sbuffare perchè ho due rampe di scale da fare, è portare il cane a fare una passeggiata volentieri perchè non mi pesa fare del movimento, è scegliere di muoversi in bici o a piedi il più possibile perchè l’auto mi serve solo per fare km, non per andare in punta alla via. Insomma. la motivazione è una cosa complessa ma banale allo stesso tempo. Solo chi cambia con la testa cambierà fisicamente e soprattutto non ricambierà in peggio.
Credo che molti si ritrovino in questi piccoli esempi di pigrizia, ecco sappiate che è dalle piccole cose che si cambia! Poi ovviamente dieta e allenamento sono fondamentali, ma pensate che siano solamente 2-3 ore settimanali di allenamento a fare la differenza?
L’impegno e la motivazione che abbiamo dentro di noi
L’impegno non è un parametro studiato sui libri. Abbiamo già parlato del carico e dell’intensità, e d frequenza cardiaca. Questi sono parametri importanti, perché ci indicano qual è lo sforzo per il soggetto che si sta allenando, quindi una corsa ad una determinata % bpm o un sollevamento ad una determinata % 1RM. Un 5×4 con 60% 1RM non è uguale ad un 5×4 con 88% 1RM, così come una corsa fatta al 60% è diversa da una corsa all’80%.
Lo so che per alcuni di voi non sono molto chiari certi termini, mi spiego meglio. Per “bpm” si intendono i battiti cardiaci al minuto, a riposo un uomo ha circa 60-70 battiti al minuto. Per 1RM si intende il proprio massimale di un esercizio fitness. Ad esempio se il mio massimale di panca piana è di 100kg, il 90% 1RM consiste in 90 kg. In pratica si tratta di percentuali.
La capacità dell’atleta a gestire un carico al massimo delle proprie possibilità fisiche è anche una componente mentale che va allenata. Ci vanno anni di allenamenti per reclutare il maggior numero di fibre muscolari, bisogna avere una buona tecnica, una buona percezione e propriocezione e come detto una buona forza mentale, la giusta motivazione.Io vorrei concentrarmi su un altro punto fondamentale. L’impegno che ci mette il cliente o l’atleta. L’impegno che ci mette tra un esercizio e l’altro, l’impegno che ci mette nello spingere al massimo delle proprie possibilità senza risparmiarsi. Non c’è una descrizione scientifica a riguardo, possiamo definirlo semplicemente “impegno” e senza di esso i risultati faticheranno ad arrivare.
Vedo molte persone eseguire la loro serie nel modo corretto, con la giusta tecnica e il giusto carico ma poi si alzano con estrema calma, fanno due parole, si guardano intorno e poi fanno partire il cronometro. Una volta finito l’ipotetico minuto di recupero, stoppano il tempo, guardano il cellulare, ancora due parole con un amico e poi ripartono con calma. Niente da dire quindi sull’esecuzione in sé dell’esercizio, ma quel minuto di recupero da 60 secondi è diventato 1’30”! Più che di impegno potremmo anche parlare appunto di rispetto del recupero.I tempi di recupero
Riporto un altro esempio per farvi capire meglio ciò che voglio dirvi. Pensiamo agli allenamenti a circuito o anche solo alle super-serie. Dovrebbero passare ipoteticamente zero secondi tra un esercizio e l’altro invece cosa accade solitamente in palestra? Il cliente esegue il suo esercizio e subito dopo dovrebbe eseguire uno o più esercizi, invece accade che tra un esercizio e l’altro passa del tempo, c’è una sorta di recupero tra un esercizio e l’altro e questo è sbagliato, cambia lo scopo della scheda.
C’è molta differenza tra aspettare zero secondi tra un esercizio e l’altro e recuperare, ovvero bere un goccio d’acqua, aspettare un attimo, guardarsi intorno, prendere fiato e poi fare l’altro esercizio. Ecco, su questo non c’è intensità o scienza che tenga, è impegno, è fame di arrivare ad un risultato.Ipotizziamo che il cliente debba eseguire 10 burpees, un conto è farli in 30 secondi, un conto in un minuto. Nel primo caso avrò i battiti a mille, avrò il fiatone. Lo scopo dell’allenamento magari era alzare i battiti e ci sarò riuscito. Nel secondo caso finirò l’esercizio come previsto dall’allenamento, ma l’obiettivo non sarà raggiunto. Questo può fare la differenza tra chi ottiene risultati e chi no.
Un altro esempio? Mi è capitato molte volte di aiutare un cliente con la panca piana. Magari vedo chiaramente che avrebbe 5-6 ripetizioni, invece per debolezza mentale o per poco impegno si ferma a 3-4 posando il bilanciere prima del dovuto. Questa magari è anche poca convinzione, chiamiamola come vogliamo. Non si tratta di motivazione, la motivazione e l’attitudine al lavoro bisogna trovarla dentro di noi!Vedo molti video sui social che fanno passare un concetto sbagliato, ovvero che nel fitness bisogna avere un compagno di allenamento o un allenatore che ci motivi, che ci dica parole motivazionali forti per farci impegnare al massimo, altrimenti non ci si allena al massimo. Il bodybuilding e la palestra in generale è l’unico mondo dove c’è questa credenza. Perchè i ciclisti o i professionisti di qualsiasi sport danno già per assodata e scontata la motivazione? E’ brutto e crudo da dire ma se non hai motivazione stai a casa. Chi vuole fare sport e attività in generale deve avere la forza dentro di sè.